mercoledì 30 settembre 2020

Donne in viaggio - Mostra Fotografica di Silvia Alessi

 



L’associazione culturale “TèDonna” riprende il viaggio interrotto a febbraio dalla pandemia, proiettando in ottobre i film della rassegna “Donne in Viaggio”. Le proiezioni sono riservate a chi si era già iscritto alla rassegna 2020 e si svolgeranno su prenotazione e in due turni, pomeridiano e serale, in modo che tutti possano partecipare in sicurezza.


IL CALENDARIO sarà il seguente:

giovedì 1 ottobre WILD Regia di Jean-Marc Vallée - USA, 2014

giovedì 8 ottobre QUEEN OF THE DESERT Regia di Werner Herzog - Usa, Marocco 2015

giovedì 15 ottobre THELMA & LOUISE Regia di Ridley Scott - USA, Francia, 1991

giovedì 22 ottobre STYX Regia di Wolfgang Fischer. Germania, Austria, 2018

Il 4 Ottobre alle ore 11.00 in Sala E. Turri, a Corte Torcolo, si svolgerà l’inaugurazione della mostra fotografica “DONNE IN VIAGGIO” con fotografie di SILVIA ALESSI, fotografa bergamasca. La mostra sarà poi visitabile nella biblioteca comunale, negli orari della stessa, fino al 1 novembre 2020. Sarà anche possibile, nei giorni di domenica e lunedì, prenotare per poter vedere la mostra in compagnia dell’autrice.

Silvia Alessi è una appassionata fotografa, anche se la sua professione é hair stylist e make up artist. Silvia Alessi di viaggi ne ha fatti davvero tanti a cominciare da quelli in Asia del 2004, in particolare in India nel Arunachal Pradesh, in Indonesia nel West Papua e in Afghanistan nel Pamir.

Ma la fotografia di Silvia non è solo reportage di viaggio, è ricerca artistica e sociale, le storie che racconta sono storie di persone, in particolare di donne, esperienze individuali e collettive che disvelano questioni sociali anche molto dure, raccontate con grande intensità e con colori vividi e saturi.

I suoi sono veri e propri progetti fotografici, studiati in modo approfondito ancora prima di partire per il viaggio. Alcuni di questi saranno visibili alla mostra attraverso l’esposizione di alcune fotografie scelte.

Con il progetto Skin Project, realizzato in India nel 2017, ha ritratto alcune donne, considerate reiette dalla società, donne colpite dall’acido di cui ha evidenziato il desiderio di riscatto e una ragazza albina, discriminata perché diversa ma le cui foto raccontano la sua bellezza e la sua speranza.

Con Beyond The Line, realizzato in Iraq nel 2018, ha raccontato la linea di demarcazione tra femminile e maschile, ritraendo alcune soldatesse peshmerga ma anche un ragazzo omosessuale in una caserma.

Ci saranno anche lavori sulle donne Yazidi dell’Iraq che sono state rapite nell’agosto del 2014 dai militanti ISIS e alcuni scatti, realizzati in Giappone, di donne amputate che reagiscono alla vita attraverso l’arte e la sessualità, scatti che fanno parte del progetto “Maze of Metamorphosis” con il quale ha vinto il premio internazionale della fotografia di Mosca.

Silvia ha avuto anche altri importanti riconoscimenti, alcuni suoi lavori sono stati stampati su riviste come Creative Image (India), Vredes Magazine (Olanda), Fit For Fun (Germania), ha esposto a Milano, Verona, Bergamo e Berlino e il prossimo dicembre sarà a Parigi per un’importante mostra fotografica.Potete apprezzare i progetti fotografici di Silvia anche sul suo sito internet:


www.silviaalessi.com




giovedì 17 settembre 2020

Sergio Staino - Ottanta voglia di Raccontare

 


intervista di Fabio Gagliardi - Vignette di Sergio Staino e Andrea Ferrara


A margine dell'inaugurazione della mostra "Ottanta voglia di Raccontare Guccini e Staino", presso lo Studio d'arte 102 di Alessandria, Fabio Gagliardi ha intervistato per Hashtag Magazine il celebre vignettista Sergio Staino. Sergio, intervenuto alla mostra che celebra la sua carriera ha raccontato degli inizi e ha commentato la scena attuale della satira politica e di costume.










sabato 12 settembre 2020

Emiliano Bruzzone - Lo Scherzatore

 


intervista di Michele Gavazza

Abbiamo intervistato il talentuoso illustratore, vignettista e caricaturista piemontese  Emiliano Bruzzone. Emiliano, ci ha raccontato l’origine della sua passione per il disegno e le vignette






HM: Com'è nata la tua passione per le caricature?



EB: Avevo all'incirca 9 anni e mi fu regalata una raccolta di vignette satiriche di Giorgio Forattini,

assecondando la mia preesistente passione per il disegno. A posteriori trovo che fosse un regalo

strano e curioso da destinare a un bambino delle elementari, ma senza quel input probabilmente

non avrei deciso di approfondire quella che alla fine è diventata una grossa fetta del mio lavoro.

Ho passato un anno intero a ricopiare con la velina una serie infinita di vignette e caricature

dal libro di Forattini (negli anni ho collezionato tutti i suoi libri) fino a diventare pressoché

autonomo, anche se pur sempre autodidatta.

Si può dire che abbia imparato prima a disegnare caricature e poi a disegnare tutto il resto,

con l'aiuto degli studi artistici degli anni successivi.




HM: Da cosa trai ispirazione per una vignetta?

EB: Dipende da quello che voglio comunicare. Per esprimere un'opinione di attualità o politica

è indispensabile essere ben informati su quello che sta capitando nel mondo o intorno a te,

con l'aiuto di giornali o internet. In altri casi, per vignette più "disimpegnate", esprimo pensieri

o idee personali riguardo alla società.

L'aspetto complicato è essere chiari ma anche divertenti, non semplicemente bacchettoni

o moralisti, altrimenti non si riuscirebbe ad attirare l'attenzione nel modo giusto. Se lo spettatore

si immedesima nella situazione, si diverte e riesce anche a riflettere, la vignetta è stata efficace.




HM: Hai dei vignettisti o disegnatori che sono per te un modello?

EB: Tra i vignettisti, Giorgio Forattini è sicuramente stato la più grande ispirazione dei primi anni,

con il tempo mi sono interessato ad autori diversi, anche più particolari dal punto di vista grafico.

Seguo anche Altan, apprezzo molto il suo tratto grottesco e i suoi testi dissacranti e cinici.

Poi mi piace tantissimo Marilena Nardi, ma anche Makkox, Lido Contemori, Beppe Mora,

Pietro Vanessi e ce ne sarebbero ancora tantissimi.

Riguardo ai disegnatori, ci sono in tutto il mondo caricaturisti di altissimo livello che producono

delle vere e proprie opere d'arte. Posso citare Ernesto Priego, Anthony Geoffroy, Pete Emslie,

Jan Op De Beeck, Tom Richmond.....e in italia Riccardo Mazzoli, Achille Superbi, Benny Nicolini 

e il defunto Franco Bruna, tanto per nominarne alcuni che seguo regolarmente.

Più in generale, seguo anche molti fumettisti e cartoonist tra cui Leo Ortolani, Stephen Silver, 

DanieleCaluri, Graham Annable (autore di Grickle), E. C. Segar (autore di Popeye) e mi nutro 

perennemente di cartoni animati (quelli vecchi, che non mi stancheranno mai).





domenica 6 settembre 2020

Rosa Peixoto - A Febre

foto e testo di Michele Gavazza


O filme brasileiro, “A Febre”, de Maya Da-Rin venceu o festival de cinema de Lima, no Peru. Este prémio, o mais recente de uma longa linha de prémios internacionais, já certificou o valor deste trabalho antes, estreado no festival de Locarno em 2019. Na ocasião entrevistámos a protagonista, a atriz Rosa Peixoto. Eis o que nos disse:

HM: .Em que altura da tu vida decidiste que quieres ser actriz?

RP: Em 2009 tive meu primeiro contato com a cinema, em um curta metragem “Uayna lágrima de veneno”, nesse trabalho fui para fazer figuração, porque toda família iria participar, no momento da gravação a atriz principal desistiu do papel e no meio da confusão o diretor acabou me escolhendo por acaso. Então a partir daí gostei e continuei. Apesar de toda a família ser artista, desde dos avós. Queria seguir outra profissão. Mais a vida sempre me envolvia aos trabalhos artístico, como teatro cinema música. E hoje em dia apenas aceito meu destino e vou continuando, a família forma por um grupo artístico " ARTES DYROÁ BAYÁ'. Envolve todas as artes.

HM: "A Febre" foi um grande sucesso internacional, tens outros filmes planejados?

(Covid permitir).

RP: Sim desejo continuar, tinha uns trabalhos já em vista. Um estava começando a gravação quando a pandemia chegou aqui no Brasil. Mais tenho trabalhos futuros depois que essa pandemia passar e espero que passe logo.

HM: Poder escolher, mesmo sonhar, com que realizadores gostaria de trabalhar?

RP: Todos os trabalhos que envolvem arte são bem vindos. Mas principalmente cinema. Gosto muito de atuar. Gostaria de continuar, porque através da arte tenho voz para falar sobre nós povos indígenas.


Testo in italiano:

Il film brasiliano, La Febbre, di Maya Da-Rin ha vinto il festival del cinema di Lima in Perù. Questo premio, ultimo di una lunga serie di premi internazionali, ha certificato il valore di questa opera prima, presentata in anteprima all'edizione del Locarno festival del 2019. Con l'occasione abbiamo intervistato la protagonista femminile, l'attrice Rosa Peixoto. Ecco cosa ci ha raccontato:

HM: In quale momento della tua vita hai deciso di voler fare l'attrice?

RP: Nel 2009 ho avuto il mio primo contatto con il cinema, in un cortometraggio "Uayna lacrima di veleno", in questo lavoro sono andata per fare la comparsa, perché tutta la famiglia avrebbe partecipato, al momento di registrare l'attrice principale ha rinunciato al ruolo e in mezzo alla confusione il regista ha finito per scegliermi per caso. Così da lì mi è piaciuto e ho continuato. La mia è una famiglia di artisti a partire dai miei nonni. Io volevo intraprendere un'altra professione. Però la vita mi ha sempre coinvolto in opere artistiche, musica, teatro, cinema. Perciò ho accettato il mio destino e sto continuando, la mia famiglia fa parte di un gruppo artistico "ARTES DYROA BAYA” che coinvolge tutte le arti.

HM: Il film “La febbre” è stato un grande successo internazionale, hai altri film in programma? (Covid permettendo).

RP: Sì, voglio continuare, avevo un po' di lavoro in mente. Un film stavamo iniziando a girarlo quando la pandemia è arrivata qui in Brasile. Ma ho molto lavoro in programma dopo che questa pandemia sarà passata e spero che passi presto.

HM: Potendo scegliere, anche sognando, con quali registi vorresti lavorare?

RP: Nessun regista in particolare, tutte le opere che coinvolgono l'arte sono benvenute. Mi piace molto recitare. Vorrei continuare, perché attraverso l'arte ho una voce per parlare di noi popoli indigeni.



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