foto Tony Stringer
intervista di: Michele Gavazza
Abbiamo intervistato Madaski, al
secolo Francesco Caudullo, musicista e produttore musicale
piemontese. Noto sopratutto come fondatore degli Africa United,
ha pubblicato anche diversi dischi come solista. Durante una pausa
del lavoro in studio, Madaski ha risposto alle nostre domande, ecco
cosa ci ha raccontato:
HM: Qual'è il primo disco che hai
comprato?
Madaski: The Song Remains the Same
dei Led Zeppelin, un doppio album dal vivo, in vinile.
HM: Quando hai pensato: “Ok, farò il
musicista?”
Madaski: Direi da subito, nel senso ho
cominciato a studiare pianoforte a 7 anni, a 17 mi sono diplomato al
conservatorio, a 18 anni ho cominciato a insegnare musica alle medie,
poi dai 19 in poi suonavo in diverse bands e lavoravo in studio di
registrazione come produttore. A 26 anni mi sono reso conto che
potevo lasciare l'insegnamento e fare musica come professione
principale.
HM: Della tua carriera ti chiedo di
raccontarci due episodi: la collaborazione, come pianista, all'album
Tre Volte Lacrime dei Diaframma e
la direzione d'orchestra per i Dr. Livingstone
a San Remo.
Madaski: per quanto riguarda i
Diaframma, frequentavo la I.R.A. Records di Firenze, etichetta
indipendente che produceva molte band tra cui i Litfiba e appunto di
Diaframma, ho conosciuto Federico Fiumani che mi ha chiesto di
suonare il pianoforte in alcuni pezzi di Tre Volte Lacrime, poi più
recentemente ho collaborato con loro anche in Siberia, sia nel
cantato che per il remix. Per quanto riguarda Sanremo coi Dr
Livingstone: dagli anni 90 oltre che il mususicista facevo il
produttore musicale, lavoravo per diverse major di allora tra cui la
CGD, la loro casa discografica, che aveva affidato la produzione dei
Dr Livingstone a me e a Roberto Vernetti. Al momento di presentare il
brano “Al Centro del Mondo” a Sanremo la scelta del
direttore d'orchestra è stata automatica, visto che ne avevo le
competenze. L'esperienza è stata interessante e positiva tanto che
mi sono riproposto come direttore per un ensamble di archi durante un
tour degli Africa United nel 2003.
HM: Con chi ti piacerebbe, o anche ti
sarebbe piaciuto collaborare?
Madaski: Nell'ambito della pura
fantasia direi Peter Gabriel che ho sempre ammirato e Trent
Reznor dei Nine Inch Nails, mi piace la sua musica oscura e
ricercata.
HM: Parlaci un po' dei nuovi progetti
in lavorazione
Madaski: I progetti a cui sto lavorando
in parallevo sono due, il nuovo disco degli Africa United, uscirà
l'anno prossimo, sarà il disco del quarantennale della band
1981-2021; al momento siamo a buon punto, abbiamo registrato tutti
gli strumenti e a breve cominceremo a lavorare ai testi e alle voci.
Invece per quanto riguarda il mio nuovo disco solista, il quinto
della mia carriera, sarà un disco pianistico quasi del tutto
strumentale, che si avvicina alla musica contemporanea.
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