intervista di Michele Gavazza
HM: Come nasce l'idea per un cortometraggio o per un Film?
DP. Sono alla continua ricerca di sfide. Prima di finire un progetto sono già alla ricerca del prossimo. Nasce da un bisogno interiore di affrontare i miei limiti e (provare) a crescere sia come regista che come essere umano. Cerco un particolare topic che mi stuzzica e do vita a dei personaggi nella mia testa. Sono un’amante delle storie semplici, quello che mi attira di più è lo stile con in quale possono essere raccontate e la peculiarità dei personaggi. Una volta avuta l'idea se non ci dormo la notte è un buon segno che è quella giusta.
HM: E’ più difficile lavorare come filmmaker indipendente in Italia o all'estero?
DP: In entrambi i casi è molto complicato. Non c'è paragone con il lavoro da regista per grosse o medie produzioni. Non perché non si fatichi… (la fatica dopo la creatività è il secondo ingrediente del filmmaker) ma perchè nelle produzioni indipendenti anche se si ha la fortuna di finire le riprese, non si ha comunque la certezza di arrivare fino alla fine delle lavorazioni e di avere il proprio lavoro riconosciuto. Inoltre su grosse produzioni ci sono molte persone che ti aiutano a fare qualsiasi cosa mentre il filmmaker indipendente ha tutto sulle sue spalle. La differenza vera tra l’Italia e l’estero è una: la meritocrazia.
Molte mie Opere che in Italia non sono neanche considerate o selezionate ai festival nel resto del mondo arrivano finaliste o vincono. Non lo dico per essere polemico, è semplicemente un dato di fatto. Ognuno può trarre le proprie conclusioni su quali siano i fattori predominanti nel nostro bello ma complesso Paese.
HM: quanto conta la musica nei tuoi film?
DP: Moltissimo. La musica è l’Arte astratta per eccellenza. Una nota giusta nel momento giusto vale più di mille parole.
HM: Il musicista va di pari passo col filmmaker?
DP: Diciamo che amo profondamente il cinema perché mescola tutte le Arti. Da regista non importa suonare uno strumento per sentire di aver orchestrato un Film. In genere quando realizzo un'opera, collaboro con musicisti molto più bravi e competenti di me. Piero Antolini (che ha musicato gran parte dei miei Film) e Andrea Filippucci sono alcuni dei geni con cui ho avuto il piacere di collaborare negli anni. Nel mio prossimo Film “BLACK SECRET” ho realizzato anche la colonna sonora perchè avevo già in mente uno specifico timbro musicale che non avrei voluto imporre ad altri Artisti. Mi piace quando un musicista mette del suo, perciò ho preferito farlo io per non snaturare il loro lavoro. Fuori dal cinema suono con la Rock band “LOST DOGS LAUGHTER” da circa tre anni, ci lega una grande passione anche se non è il mio lavoro principale.
HM: perchè hai scelto di suonare la chitarra?
DP: All'età di 18 anni vivevo in Inghilterra esclusivamente per cercare di diventare un musicista professionista. Dopo qualche anno suonando la chitarra ho contratto una forte allergia al nichel che mi ha impedito di suonare a certi livelli. Non volevo arrendermi e ho provato a suonare tutti gli strumenti. Amo il basso ma le corde sono troppo grosse per il problema dell’allergia e ho suonato per anni in una band Punk Rock Londinese la batteria, senza possibilità di espandere in altri generi.
Diciamo che la chitarra con la sua versatilità è stata una scelta ovvia per me.
Ancora oggi studio per provare ad alzare il mio livello ma essendo molto impegnato con la regia non è facile. Sono comunque felice di poter continuare a suonare grazie alla qualità delle corde di acciaio che nel tempo è migliorata.
DP: Moltissimo. La musica è l’Arte astratta per eccellenza. Una nota giusta nel momento giusto vale più di mille parole.
HM: Il musicista va di pari passo col filmmaker?
DP: Diciamo che amo profondamente il cinema perché mescola tutte le Arti. Da regista non importa suonare uno strumento per sentire di aver orchestrato un Film. In genere quando realizzo un'opera, collaboro con musicisti molto più bravi e competenti di me. Piero Antolini (che ha musicato gran parte dei miei Film) e Andrea Filippucci sono alcuni dei geni con cui ho avuto il piacere di collaborare negli anni. Nel mio prossimo Film “BLACK SECRET” ho realizzato anche la colonna sonora perchè avevo già in mente uno specifico timbro musicale che non avrei voluto imporre ad altri Artisti. Mi piace quando un musicista mette del suo, perciò ho preferito farlo io per non snaturare il loro lavoro. Fuori dal cinema suono con la Rock band “LOST DOGS LAUGHTER” da circa tre anni, ci lega una grande passione anche se non è il mio lavoro principale.
HM: perchè hai scelto di suonare la chitarra?
DP: All'età di 18 anni vivevo in Inghilterra esclusivamente per cercare di diventare un musicista professionista. Dopo qualche anno suonando la chitarra ho contratto una forte allergia al nichel che mi ha impedito di suonare a certi livelli. Non volevo arrendermi e ho provato a suonare tutti gli strumenti. Amo il basso ma le corde sono troppo grosse per il problema dell’allergia e ho suonato per anni in una band Punk Rock Londinese la batteria, senza possibilità di espandere in altri generi.
Diciamo che la chitarra con la sua versatilità è stata una scelta ovvia per me.
Ancora oggi studio per provare ad alzare il mio livello ma essendo molto impegnato con la regia non è facile. Sono comunque felice di poter continuare a suonare grazie alla qualità delle corde di acciaio che nel tempo è migliorata.
HM: Qual è il primo disco che hai comprato?
DP: “A kind of magic” dei QUEEN. Che sono ancora probabilmente la mia band preferita. Ricordo ancora l'emozione di quel bambino che premendo play sul Walkman, sentiva per la prima volta ONE VISION. Indescrivibile!
DP: “A kind of magic” dei QUEEN. Che sono ancora probabilmente la mia band preferita. Ricordo ancora l'emozione di quel bambino che premendo play sul Walkman, sentiva per la prima volta ONE VISION. Indescrivibile!
https://youtu.be/W2UPRPEvatU Director Showreel
https://youtu.be/HfsEJp7gf-U Le Strade del Crimine
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