Testo e foto di Elisa Pozzoli Testore
Elena Loewenthal ha vinto il Premio Stresa di Narrativa 2019, con il romanzo " Nessuno ritorna a Baghdad" ( Bompiani). Ieri sera, domenica 27 ottobre, nella prestigiosa cornice dell' Hotel Regina Palace di Stresa si è tenuta la partecipata cerimonia di premiazione,
alla presenza dei cinque finalisti del concorso, nato nel 1976, quando la prima edizione fu vinta da Gianfranco Lazzaro, per anni il presidente della Giuria dei Critici.
Quest'anno gli ottanta lettori chiamati a votare congiuntamente con la giuria dei critici
composta da Orlando Perera, Piero Bianucci, Emmanuelle de Villepin e Marco Santagata hanno premiato il racconto della diaspora famigliare narrata dalla Loewenthal, scrittrice torinese, e traduttrice di testi della tradizione ebraica e della letteratura d'Israele.
Tutto ha avuto inizio a Baghdad all'inizio del Novecento, dove i giovanissimi Flora, Violette e Ameer sono rimasti soli, dopo che la madre Norma è partita, prima di tutti gli altri, per inventarsi una nuova vita e poi, Gerusalemme, Londra, Haifa, Teheran,
sono solo alcuni dei luoghi di questo romanzo che ha saputo toccare le corde emozionali della giuria a cui quest'anno si è aggiunto il parere anche di quattro detenuti della casa circondariale di Verbania che hanno potuto votare per iscritto. Secondo posto
per "Madrigale senza suono" ( Bollati Boringhieri), libro con cui Andrea Tarabbia ha trionfato al Premio Campiello 2019. Un romanzo dal sapore gotico che ha per protagonista Gesualdo da Venosa, il principe madrigalista vissuto a cavallo tra il 1500 e il 1600
il quale si macchiò del delitto della moglie Maria D' Avalos, colpevole di averlo tradito. Terzo classificato " Il censimento dei radical chic" ( Feltrinelli) del milanese Giacomo Papi, giornalista, scrittore e autore televisivo. Il libro racconta un' Italia
immaginaria, specchio per alcuni versi di quella attuale, svuotata di cultura e dominata dai social, dalla rabbia, frustrazione e violenza diffuse via web.
Quarto posto " Molto mossi gli altri mari " ( Bollati Boringhieri), primo romanzo di Francesco Longo: è la storia, sull'onda della nostalgia di un gruppo di giovani amici e innamorati, sullo sfondo di una immaginaria Baia di Santa Virginia, dove ogni estate
si ritrova un gruppo di amici.
Infine quinto posto per " La straniera " ( La nave di Teseo) di Claudia Durastanti, già finalista al Premio Strega 2019. La scrittrice e traduttrice nata a Brooklyn indaga in questo memoir, parzialmente autobiografico la difficile condizione di sentirsi sempre
stranieri e ubiqui, sia per la lingua, che per i luoghi, e le difficoltà derivanti dalla disabilità come la sordità dei genitori. I cinque finalisti hanno assistito allo spoglio pubblico e hanno dialogato con i critici componenti la giuria: Piero Bianucci
e Orlando Perera ( assenti per motivi personali , Marco Santagata ed Emmanuelle de Villepin) .
Durante la serata moderata dal giornalista Luca Gemelli, sono state consegnate anche alcune targhe: una speciale targa per ricordare il fondatore e primo vincitore del Premio Stresa di Narrativa Gianfranco Lazzaro, scomparso lo scorso mese di febbraio, è stata
assegnata al romanzo " La donna della luna" di Matteo Severgnini, edito da Meridiano Zero. La Giuria dei Critici ha attribuito le seguenti targhe speciali a "Nonnasballo" di Mirko Zullo edito da Cairo, " Vento" di Fabio De Carli edito da Armando Dadò editore-
Locarno ( Svizzera) .
La manifestazione é stata organizzata dall'Associazione Turistica Pro Loco di Stresa, con il patrocinio e sostegno della Città di Stresa, e con il contributo della Fondazione Banca Popolare di Novara per il territorio.