Christine Wiederkehr, regista svizzera, ha ricevuto un prestigioso riconoscimento al Festival del Film di Dublino. Il suo film:"7 Fois" è stato premiato come Miglior Film Internazionale. Si tratta di un'opera coraggiosa che affronta il delicato tema degli abusi sui minori. Nel film, la regista esplora il difficile percorso che un bambino deve affrontare per chiedere aiuto e farsi ascoltare quando è vittima di abusi sessuali. Il titolo "7 Fois" si riferisce ai numerosi tentativi che un bambino deve compiere per essere alla fine creduto e assistito. Christine Wiederkehr è una regista svizzera nata nel 1978 a Biel. Ha studiato presso la Hochschule für Gestaltung und Kunst a Zurigo (HGKZ) dal 2001 al 2005. Il suo cortometraggio di laurea, “Floh!”, è stato presentato in vari festival cinematografici e trasmesso in televisione svizzera e su 3sat. Ha ricevuto riconoscimenti, tra cui il il First Steps Award e il Prix Kodak per il miglior cortometraggio svizzero nel 2005. Abbiamo intervistato la regista:
HM: il tuo ultimo cortometraggio ha vinto un premio al festival di Dublino, cosa hai pensato quando l'hai saputo?
CW: Sono stata sicuramente molto contenta, perché si tratta di un film con una forte valenza sociale. Un premio del genere lo aiuterà ad ottenere maggiore visibilità. Il film potrà così raggiungere un maggior numero di spettatori e il premio aiuterà anche la Ouat Media, il distributore di Toronto, a venderlo meglio a livello internazionale.
HM: Possiamo dire che è un film che parla anche di crescita e di formazione?
CW: Soprattutto è un film che parla del fatto che gli adulti non credono ai ragazzini, la cosa a cui tengo di più è stata la scelta degli attori. Il film parla soprattutto della apparente normalità del predatore sessuale. L'attore che ho scelto, che recita la parte del professore del bambino, volevo che fosse una persona simpatica che sembrasse una persona che vive in mezzo a noi, non volevo che fosse subito riconoscibile con me un mostro, ringrazio Antonin Schoepfer, perché ha accettato di interpretare il predatore sessuale del film, di sicuro non è stato facile per lui e ed è stato sicuramente molto bravo. Sono stata davvero felice quando Luna Wedler ha accettato il ruolo. È una grande attrice, molto conosciuta in Germania e nella Svizzera tedesca. Spero che grazie a lei molte persone si interesseranno al film.
HM: Quali sono i tuoi prossimi progetti?
CW: I miei prossimi progetti sono molteplici, soprattutto si parla di una serie anglo-francese per Netflix in coproduzione con la RTS; poi mi sto dando da fare scrivendo altri soggetti, anche una serie per SRF e due progetti cinematografici a cui sto lavorando da tempo.
HM: Cosa rende una storia interessante per farne un film?
CW: Questa è una domanda molto difficile, ci sono molti aspetti che devono interagire. Prima di tutto, deve essere una storia che mi tocchi profondamente e poi è importante pensare a come rendere giustizia ai protagonisti.