sabato 13 agosto 2022

Laurie Anderson - Locarno 75

 

Foto e testo di Elisa Pozzoli

Storyteller, ovvero narratrice di storie sospese tra musica, arte e cinema: così ama definirsi Laurie Anderson, premiata mercoledì sera in Piazza Grande a Locarno, con il  Vision Award Ticinomoda. 75 è il numero di questa edizione del Festival del Cinema di Locarno e 75 sono anche gli anni di Laurie, una delle artiste più sperimentali di sempre, nonché tra le principali animatrici della scena d'avanguardia newyorkese. Suo il merito di aver portato il violino nei territori del rock, dell'elettronica e della sperimentazione. John Cage, William S. Burroughs, Philip Glass, Wim Wenders, Peter Gabriel, Brian Eno e Lou Reed (suo sposo fino alla scomparsa e al quale ha dedicato "Heart of a Dog" proiettato nella sala GranRex insieme alla versione  restaurata 4 K di "Home of the Brave"), sono solo alcuni degli artisti con i quali si è trovata a collaborare nel corso della sua carriera. Li ha ricordati anche giovedì mattina, durante la  conversazione con il pubblico presso lo Spazio Cinema,  in dialogo con il giornalista di "Rumore", Rossano Lo Mele. Tra i temi affrontati la giustizia sociale, il rapporto con la tecnologia, ma soprattutto ha spiegato l'importanza di raccontare storie e non solo di raccontarsi: "Voglio piuttosto mostrarvi le nuvole nel cielo. Infatti, non ho mai visto una differenza fra la meditazione e il fatto di essere un'artista" , queste le sue parole. Alla mia domanda sul significato  per lei di performance, così l'artista newyorkese si è espressa: " It's all about communication, connectivity with the audience and something else..." (riguarda soprattutto  la comunicazione, la connessione con il pubblico e qualcos'altro ..."). Quel qualcos'altro è indubbiamente la magia che sa trasmettere Laurie Anderson ogni volta che crea.





 


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