martedì 11 giugno 2019

La Mia Contrada - Foto e testo di Andrea Fuso





LA MIA CONTRADA


Spiegare la Contrada il giorno del Palio sarebbe come spiegare una favola, semplicemente non puoi.
La puoi al massimo raccontare, perché se una fiaba la spieghi la fai morire.
Bisogna lasciare lo spazio alla fantasia
Sono nato a Legnano, figlio di genitori che in questa città ci sono arrivati ospiti e ne  hanno osservano i movimenti dal lato degli spettatori, come per non voler disturbare nessuno.
Che Legnano sia una città che di medioevale ha solo il desiderio di esserlo pare evidente a tutti.
Ma quando arriva Maggio devi avere un poco di fantasia e puoi immaginarti un altro maggio lontano, un maggio del 1176 quando i comuni della Lega Lombarda, che non conoscevano ne Umberto Bossi ne Matteo Salvini, si sono uniti e hanno sconfitto Barbarossa l’invasore, che non arrivava ne dal sud ne dal mare ma dal Nord.
Così il nome di questo paese di provincia che ha pretese di città, grazie a Goffredo Mameli e Michele Novaro, si è ritrovato citato, insieme a Roma, nell’ inno nazionale.
Quando tutto ti grida addosso che maggio è arrivato, diventa tutto vero, preparazione, organizzazione, cavalieri e armi, scudi, cotte di maglia, spade, gioielli , dame e i loro vestiti e poi il carroccio con sopra la croce in giro per la città fino al campo, e poi i cavalli e la corsa e il cuore che ti fa chiaramente sentire che non vuole assolutamente stare tranquillo.
Attendere e poi attendere, ancora prima di sfilare e sfilando fieri dei propri colori.
Dal Palio ti devi lasciar prendere, una cosa che t’insegna la Contrada  è  che la Contrada non è una proprietà, non può appartenere a nessuno, solo a te la decisione di quanto appartenergli.
I colori ti scivolano dentro maggio dopo maggio, e se vinci un Palio abbracci la croce e gridi e tutto turbina e ci credi davvero.
Di quella domenica vuoi ricordare tutto il bello e conservarlo e la dove si tengono le fotografie più care, nella scatola dei biscotti.
Non ti preoccupare se non capisci, continua pure pensare : “E’ solo Palio”. Andrea Fuso





















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